Un viaggio nella storia dell’architettura italiana contemporanea (1861–1963)
“Fatta l’Italia, bisogna fare gli italiani” è il celebre proverbio erroneamente attribuito a Massimo d’Azeglio. Come costruire, invece, l’architettura italiana? Come rappresentare con mattoni, intonaco e calcestruzzo una nazione giovanissima e in corso di industrializzazione, che al tempo stesso vive all’ombra delle proprie rovine archeologiche e dei lontani splendori rinascimentali? Questo corso è dedicato alla storia dell’architettura italiana contemporanea, attraverso quattro lezioni che indagano luoghi, protagonisti e movimenti chiave per comprendere il patrimonio costruito tra Ottocento e Novecento. Le lezioni metteranno in luce il complesso intrecciarsi tra costruzione, politica e società, per indagare l’architettura pubblica non solo come esercizio di stile ma come vero e proprio specchio di una nazione in continuo mutamento. Il corso si concluderà con una camminata architettonica in località da definirsi (Bologna/Imola o città limitrofe).
Programma del corso:
- Torino, Firenze, Roma: L’architettura delle tre capitali (1861–84)
- L’industria e le utopie: dal liberty al futurismo (1902–16)
- Archeologia e/o modernità: La costruzione di un regime totalitario (1922–43)
- Abitare negli anni del boom: il piano INA-Casa (1949–63)
- Camminata architettonica in località da definirsi
Docenza: Sofia Nannini
Lezioni: 4 teoriche + 1 uscita da definire in sede di corso
Giorno e orario: giovedì dalle ore 20.00 – 21.30
Modalità: video-conferenza (Meet) + registrazioni delle lezioni disponibili su Classroom.
Sofia Nannini
Sofia Nannini è ricercatrice a tempo determinato in Storia dell'architettura presso il Politecnico di Torino dal 2023. Tra il 2021 e il 2023 è stata assegnista di ricerca presso l’Università di Bologna e docente a contratto presso le università di Bologna, Firenze, Pavia e IAAD. Ha ottenuto un dottorato in “Architettura. Storia e progetto” (Politecnico di Torino, 2021) e una laurea in Ingegneria Edile-Architettura (Università di Bologna, 2017). È autrice di Icelandic Farmhouses: Identity, Landscape and Construction (1790–1945) (Firenze University Press, 2023) e di The Icelandic Concrete Saga: Architecture and Construction (1847–1958) (Jovis Verlag, 2024).